La giornata della memoria
Anche un occhiale può aiutarci a non dimenticare le atrocità inferte a causa di ideologie aberranti
Dietro ad ogni oggetto si cela una storia e raramente ne veniamo a conoscenza ma l’oggetto di questo post si inserisce prepotentemente nella vetrina dedicata alla “giornata della Memoria”.
Oltre 20 anni fa un nostro cliente, dopo aver visto una piccola esposizione di occhiali antichi presso il nostro studio, si presenta in negozio donandoci un occhiale. L’astuccio in metallo con una scritta in tedesco Dienst-brille ci indica immediatamente l’epoca dell’oggetto 1935-1945. All’interno si cela un occhiale tondo con asta a riccio tipico di quegli anni ma ciò che ci colpisce immediatamente è il cognome del nostro cliente riportato sul lato interno dell’astuccio sovrapposto ad un numero a quattro cifre “8231”.
A Venezia i sestieri arrivano anche fino a 6000 numeri civici, ma l’ingegnere Zangirolami abita di fronte al nostro negozio che fa 1030 e pertanto quello non può essere il suo civico.
Alla nostra perplessità al riguardo, senza proferire parola, l’ingegnere solleva la manica della camicia e sull’avambraccio possiamo leggere quel numero esattamente come su questa immagine trovata in internet alcuni anni fa.
L’emozione è forte e l’ing. comincia il suo racconto: – Sono stato deportato in un campo di concentramento assieme a centinaia di altre persone e al nostro arrivo ci selezionarono in base all’età e alla nostra corporatura. Io ero molto alto e magro e questi mi domandarono cosa facevo nella vita “l’ingegnere gli risposi” e allora mi misero da parte. In seguito mi chiesero di dimostragli le mie capacità ma quando mi prelevarono non avevo con me i miei occhiali che mi permettevano di vedere da vicino. Glielo feci notare ed allora mi indicarono un mucchio di occhiali per cercare ciò che potesse essermi utile ed io in questi occhiali trovai la salvezza!-
Occhiale pertanto appartenuto a qualcuno che purtroppo non c’era più, ma che permise a Zangirolami di uscirne vivo. A quel punto volemmo verificarne il potere e con nostra sorpresa una lente risultò neutra e l’altra con un puro astigmatismo positivo di 4 diottrie, che nulla aveva a che fare con il nostro cliente ma che in quel momento gli consentì di vedere ingrandito ciò che scriveva.
Spesso, quando i nostri clienti depositano i loro vecchi occhiali nella cassettina della raccolta di occhiali usati da inviare alle missioni, alla domanda: ma come faranno i miei occhiali ad essere usati da qualcun altro, rispondiamo raccontando questa storia e facendo notare che andranno a chi tutti i giorni lotta per la sopravvivenza.
Nella vetrina di quest’anno abbiamo aggiunto la pubblicazione di un’altro cliente, l’avv. Salvatore Jona padre del dott. Renato Jona che ha desiderato omaggiarci questo libro. Il racconto di una famiglia ebrea che ha rischiato la deportazione ma grazie alla profonda fede cristiana di una famiglia Genovese è riuscita a salvarsi. Un racconto incredibile e come recita il titolo una Resistenza disarmata. Grazie a lei e a tutta la sua famiglia dott. Renato!